Il PED: cos’è e come impostare un buon piano editoriale

Devi pubblicare dei contenuti e non sai da dove iniziare? Non sai quali contenuti creare, dove pubblicarli, se su Facebook, LinkedInd, Instagram, o sul sito web? E poi, in quale formato? Fai dei caroselli? Un blog post? Dei reel?

Per evitare di ritrovarti il giorno prima della pubblicazione a decidere cosa condividere, come e dove, dovresti, prima di tutto, elaborare un buon PED, ovvero un Piano Editoriale Digitale.

Cos’è il PED?

Il piano editoriale è lo strumento alla base di ogni attività di content marketing digitale: difatti, una buona strategia di contenuti non risulterebbe mai particolarmente efficace se non pianificata e programmata attentamente attraverso un accurato piano. Il PED, quindi, è un processo che ti permette di organizzare in modo metodico la pubblicazione dei tuoi contenuti sui social media, ma non solo!

Su qualsiasi canale tu voglia pubblicare, realizzare contenuti di qualità presuppone inevitabilmente un piano editoriale. Vediamo, quindi, il processo che porta alla sua realizzazione.

Gli step per creare un piano editoriale

Il piano editoriale racchiude la visione d’insieme della strategia ed è per questo che lo si può definire come il risultato delle attività di analisi effettuate a monte della sua realizzazione.

Difatti la prima cosa che dovresti fare è quella di effettuare tutte le analisi del caso, ovvero: analizza il contesto ed il mercato di riferimento, chiediti chi sono i tuoi competitors, cosa fanno e come si comportano ed identifica all’interno di questo contesto il tuo posizionamento. Devi avere ben chiaro in mente chi sei, cosa vuoi comunicare e perché vuoi creare contenuti.

Chiediti, poi, a quale pubblico ti rivolgi e chi è il tuo target, delinea la nicchia di mercato a cui indirizzi i tuoi messaggi ed approfondisci la loro conoscenza, scopri i loro interessi, ma soprattutto le loro esigenze perché saranno quest’ultime che ti aiuteranno a settare i tuoi obiettivi di comunicazione e di marketing. Alla luce delle tue analisi potrai, quindi, declinare gli obiettivi da raggiungere, ad esempio potresti pubblicare contenuti su Instagram per ampliare la tua community e/o accrescere il numero dei tuoi follower del 30% in 12 mesi.

Una volta che hai definito gli obiettivi e raccolto gli insight emersi dalle analisi, avrai a tua disposizione una serie di informazioni che saranno declinate all’interno del piano editoriale.

Come si compone un piano editoriale?

Ora ti starai chiedendo, ho fatto tutte le analisi del caso, ho chiaro in mente chi sono io come brand, come mi posiziono, chi è il target al quale mi rivolgo e gli obiettivi che voglio raggiungere, ma il piano editoriale?

Eccoci, arrivati a questo punto puoi iniziare a costruire il tuo piano editoriale, ma come si struttura? Di quali componenti è formato? Vediamolo subito.

Un piano editoriale generalmente è composto da cinque componenti: i canali, la frequenza di pubblicazione, i macro argomenti, i tipi di contenuto e i formati.

Quali canali andrai ad utilizzare per divulgare il tuo contenuto? Vuoi pubblicare su Instagram piuttosto che su Facebook, oppure vuoi utilizzare LinkedIn, o il tuo blog personale o ancora inviare una newsletter? Dipende! Da cosa? Principalmente da due fattori importanti: quali obiettivi vuoi

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Raggiungere con quel contenuto e dov’è maggiormente

Presente il tuo target. Quindi, una volta che job function email list library  sai bene a cosa ti serve quel contenuto e a chi vuoi rivolgerlo, la scelta del canale verrà da sé. È buona norma, inoltre, inserire anche i KPI (Key Performance Indicators), ovvero degli indicatori di performance br lists specifici, utili a monitorare i risultati ottenuti dalle tue attività e verificare in tal modo quanto l’attività intrapresa è utile al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Quanto spesso pubblicherai i tuoi contenuti? Tre volte a settimana? O cinque? O meno? Definisci la frequenza di pubblicazione su base settimanale o mensile. Se hai sviluppato una strategia da attuare in un periodo di tempo di un anno, dovrai definire all’interno di questo anno la frequenza di pubblicazione necessaria al raggiungimento degli obiettivi. Attenzione a scegliere coscientemente la frequenza di pubblicazione, perché rappresenta una decisione che va mantenuta nel tempo, quindi, è bene considerare attentamente la sua fattibilità in base alle tue risorse di tempo e di denaro.

Di cosa parlano i tuoi contenuti? Definisci i macro-argomenti.

Avere queste informazioni ti permette di comprendere di cosa ha bisogno il tuo pubblico, ecco quindi che i macro argomenti del PED non sono altro che degli argomenti in risposta alle esigenze specifiche del tuo target, e ricorda che per ogni esigenza esiste un macro argomento specifico volto a colmare questo bisogno: ad esempio, se dall’analisi che hai effettuato è emerso che il tuo target ha bisogno di soddisfare tre esigenze, avrai nel

Tuo PED tre macro argomenti differenti.

Che tipologia di contenuto pubblicare? Ovvero vuoi pubblicare contenuti che hanno uno scopo informativo? Oppure vuoi pubblicare contenuti di intrattenimento o ispirazionali? Ovviamente anche qui la scelta dipende dagli obiettivi che devi raggiungere e dalla tua nicchia di mercato.

È necessario infine definire il formato attraverso il quale vuoi divulgare il tuo contenuto. Quale formato vuoi adottare per ciascun contenuto? Quale riesce meglio a divulgare il contenuto e comunicare il messaggio? È sufficiente una foto illustrativa? Oppure vuoi realizzare dei brevi video adottando il formato dei reel? o ancora vuoi avvalerti del blog post o di un carosello? Scegli quello più idoneo in base al contenuto che devi pubblicare.

Abbiamo visto cos’è un piano editoriale

Ricorda, solo contenuti di qualità possono creare valore e senza avere un buon piano editoriale ti sarà quasi impossibile strutturare una buona attività di content marketing.

Se hai bisogno di una consulenza per la tua attività non esitare a saremo felici di rispondere ad ogni tua esigenza.

Vogliamo raggiungere i nostri utenti sulle pagine social. Abbiamo risorse e tempo da dedicare alla qualità dei contenuti. Allora perché le visualizzazioni ed il tasso di engagement sono così deludenti? La spiegazione c’è e si chiama portata organica. Se non sai di cosa si tratta ti suggerisco di continuare a leggere!

La portata organica

All’apparenza è semplice il lavoro che bisogna fare per essere presenti sui social network. Produrre contenuti che alle persone piacciano e con i quali interagiscano. Manca però un passaggio fondamentale per concludere il lavoro. Bisogna stanziare un budget per una campagna advertising. Il rischio è quello di passare inosservati nel feed dei profili delle persone.

Non sempre è stato così: fino a pochi anni fa, la reach organica raggiungeva generosi tassi a doppia cifra.  Il motivo è piuttosto banale: costringere gli amministratori delle pagine a spendere di più in advertising.

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